Abbiamo dedicato questa sezione ai "feticisti" dell'audio e ai curiosi del "behind the scene". Ci piace condividere ciò che abbiamo fatto per Life, comprese le gioie e i dolori! Si sa, come ogni produzione che si rispetti, non tutto fila sempre liscio. E anzi proprio come la produzione di un film, quando si va al cinema a vedere il prodotto finito, non ci si immagina neppure cosa ci sia dietro e quali difficoltà!
"Film Senza Immagini" presentava innanzitutto la difficoltà di far capire all'ascoltatore la successione delle scene. Perché, come si può ben immaginare, un conto è leggerne il libro, dove le descrizioni ambientano nella mente la scena, anche se i protagonisti non parlano. Un conto è renderla solo dal punto di vista dell'ascolto dove si rischia di non restituire una comprensione logica di ciò che accade e perché.
Così il primo problema che abbiamo dovuto affrontare è stato proprio quello di scrivere una sceneggiatura ad hoc, innanzitutto. Perché non volevamo una semplice narrazione della scena con la descrizione di un'azione perché, come abbiamo detto in più sezioni del sito, questo è un vero e proprio film senza immagini!
A questo proposito, facciamo qualche esempio di "situazioni" che abbiamo dovuto risolvere.
Due persone stanno parlando mentre camminano per strada su un marciapiedi in città. Se aggiungiamo solamente qualche auto sparuta che transita non rendiamo l'idea. Non solo. Come esce la voce se stanno camminando a passo lento o veloce? E anche il brusio di sottofondo della città, che deve attenuarsi proporzionalmente se la chiacchiera avviene all'orecchio, ed è confidenziale, oppure a voce alta. Nonché il rumore delle loro scarpe sul marciapiedi (tenendo anche conto se si tratta di selciato o altro materiale), stando attenti che si capisca che siano proprio le loro scarpe a produrre il suono del passo, anche se incrociano altri passanti. Insomma una serie di dettagli a cui si rischia di non fare caso. In conseguenza di questo, bisogna dirigere anche gli attori perché possano recitare con un'emissione e un colore vocale che dia ragione ad una situazione tipo questa per restituire una sensazione realistica della scena.
Provate a chiudere gli occhi in una situazione analoga. Questi dettagli li noterete tutti, e che invece non cogliete perché utilizzate soprattutto il senso della vista. L'orecchio normalmente viene usato solo come rilevatore ambientale di suoni, che il cervello controlla che siano nella normalità di quella situazione. Allertando solamente se ne coglie uno di volume più alto o improvviso, come quello di una sirena o il crash di un incidente, ad esempio.
In Life ogni situazione ci ha indotto a dover riflettere su come renderla al meglio, cercando di restituire quella data sensazione il più possibile vicina alla realtà.
Una scena campione che può aiutare a comprendere una delle difficoltà affrontate, è quella in cui Paula entra nell'ufficio di John per dargli la notizia che un concorrente della serata non si è presentato in seguito al putiferio mediatico sollevato da Duncan. Paula entra trafelata e lo dice a John molto preoccupata. John è seduto comodamente alla sua scrivania. Non solo. Lei ha i tacchi a spillo (non quadrati che farebbero un altro rumore) e cammina trafelata entrando in ufficio, richiudendosi la porta alle spalle per poi arrestarsi davanti alla scrivania di John. E questi passettini veloci sui tacchi si sentono tutti, cogliendo così l'ansia di Paula. Lui la invita a sedersi. "E come fai a far capire solamente col suono che Paula si sta sedendo?". Allora abbiamo pensato ad una sedia con le ruote sotto che fosse imbottita. Quindi abbiamo registrato il rumore leggero di una sedia con le ruote, appunto, che viene spostata. E separatamente l'effetto vicino al microfono di coperte di lana trascinandoci sopra un impermeabile leggero che simulasse il vestito che striscia sulla poltroncina. John la invita a sostituirsi al concorrente mancante e lei accetta, ma ricattandolo con la richiesta di un "voglio solo un po' di tempo con te, poi vedremo!", giacché segretamente innamorata da sempre. Dopo lo sbigottimento di lui, e una breve discussione, lei si alza dirigendosi verso John con passo cadenzato e di sfida, girandogli dietro la poltrona. E ovviamente il rumore dei passi segue l'azione. Poi gli sparla con un filo di voce da un orecchio all'altro dettandogli le sue condizioni.
In fase di mix abbiamo spostato il suo sussurro da un orecchio all'altro, ovviamente, ma non solo semplicemente da sinistra a destra. Grazie alla tecnologia 8D abbiamo fatto muovere la sua voce a centottanta gradi dietro la testa di John. E abbiamo ottenuto la stessa sensazione della realtà di qualcuno che parla da quella posizione spostandosi gradualmente da un orecchio all'altro. Che è esattamente ciò che ascolterete con delle cuffie un po' speciali che restituiscono proprio il tipo di mix che riproduce la realtà. Diversamente in semplice stereofonia lo sentirete da sinistra a destra.
Come vedete, questo è il motivo per cui lo definiamo "Film Senza Immagini", perché è la riproduzione della realtà a tutti gli effetti!
Poi ci siamo posti un altro problema. "Si, tutto bello e intrigante quello che stiamo descrivendo..." Ma c'è stato un altro scoglio che abbiamo dovuto considerare: la soglia dell'attenzione. Mediamente dura circa quaranta minuti, poi subentra un calo fisiologico. Ma noi abbiamo episodi della durata anche di un'ora e mezza. "Allora che fare?" ci siamo chiesti.
Abbiamo introdotto la frequenza 432 Hz, che compare in tutto il mix di Life, anche se l'orecchio non può coglierla. Così come tutti gli strumenti utilizzati per la composizione dell'intero tema musicale, che sono accordati sulla stessa frequenza. Questa ha la proprietà di allineare i due emisferi cerebrali che emettono onde Teta e Alfa. Si tratta di un'azione spontanea che avviene quando ci avviamo verso la fase Rem del sonno, con il rilascio degli ancoraggi coscienti. Questo stato particolare di relax favorisce l'immaginazione e aumenta incredibilmente la capacità di ascolto.
Così abbiamo fatto ascoltare una puntata di un'ora e trenta a un test campione di persone, e nessuna di queste ha avuto la sensazione del tempo effettivo passato. Anzi, non a caso, tutti hanno detto che la durata era stata di circa una quarantina di minuti.
Obiettivo raggiunto!