E' probabile, come si dice, che i sogni siano in realtà l'elaborazione di pensieri incoscienti che non sempre emergono. Quindi uno stato d'ansia, un turbamento, o al contrario, una gioia o un'aspettativa, ci vengono restituiti sotto forma di immagini oniriche che li rappresentano.
E quella mattina del 2017 mi sono svegliato incuriosito da un sogno che avevo fatto. Che francamente non era proprio così chiaro. Ma riguardava la possibilità di conoscere il futuro in funzione delle scelte del presente. E allora mi sono chiesto, ma se è vero che ogni causa genera un effetto, vuol dire che anche il mio modo di pensare genera sempre un certo tipo di effetti. E quindi il libero arbitrio che penso di esercitare nel quotidiano, credendo di scegliere, in realtà non cambia la "rotta". Un po' come essere nel letto di un fiume che ha il suo corso sino alla foce, e tu al massimo riesci a spostarti da un'ansa all'altra (se ce la fai!). Quindi forse il vero libero arbitrio è il cambiamento della coscienza di come penso, dei meccanismi. E così sono partito cominciando a pensare alla mia vita facendo un "punto nave". E ho notato che tante cose sono avvenute sempre con un comune denominatore di fondo che ha generato degli effetti di caduta. E mi sono chiesto, "ma poteva andare in un altro modo?" Si, se prima avessi avuto la coscienza e la forza di cambiare dentro appunto, mutando il mio approccio alla vita maturando un nuovo modo di pensare e di essere. E quasi sicuramente avrei ottenuto effetti diversi. Avrei cambiato il corso del "mio fiume"!
Così ho cominciato buttare giù una paginetta per fermare l'idea. Ma già mi sembrava interessante l'incipit per costruirci sopra una storia. Quel che mi capita quando ho in mente una cosa, è che non ci devo pensare troppo razionalmente. E' come se dovessi tenerla in gestazione mentre lei cresce da sola. E quando "bussa", io sono pronto ad accoglierla e posso scrivere di getto anche dodici ore di seguito senza mollare, dimenticandomi persino di mangiare! Altra cosa che non faccio, al di là di un piccolo trattamento, è quello di non ingabbiarmi in uno schema razionale suddividendo la storia in parti da sviluppare in maniera propedeutica. Perché questo mi toglie creatività. E allora mi faccio solo una domanda: "Se fossi al cinema, e stessi guardando questo film, cosa mi sorprenderebbe?"
E' questo che mi trascina con fervida immaginazione creando man mano dei personaggi che interagiscono nella storia arricchendola con particolari e situazioni intriganti.
Un'altra componente importante che ho inserito nell'intera trilogia di Life, è la mia esperienza in settori diversi della vita a tutto tondo, in maniera ovviamente romanzata perché potessero arrivare anche ad orecchie meno attente. Aggiungo che tutto il romanzo si muove sul desiderio di condividere un messaggio superiore che mi arriva "da lontano"! Sono da sempre affascinato dall'aspetto esoterico della vita, che a mio parere contiene le vere risposte che cerchiamo ostinatamente di razionalizzare. Per questo sono convinto che ciò che abbiamo davanti al naso sia in realtà solo una piccolissima parte di ciò che riteniamo di conoscere. Esiste un aspetto molto più alto che controlla la realtà materica nella quale siamo immersi. E in Life tutti questi aspetti emergono attraverso le vicissitudini che ascolterete nel Film Senza Immagini.
Alex Poli, autore di Life